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Una nuova tecnologia per il monitoraggio a distanza degli impianti cocleari

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Una nuova tecnologia che permetterà ai clinici di monitorare a distanza il funzionamento ed il guadagno uditivo nei pazienti con impianto cocleare

È noto che i pazienti anziani sordi sono fragili: aumentano il rischio di cadute e di stati depressivi connessi all'isolamento sociale, spesso hanno una scarsa funzionalità fisica con conseguente riduzione delle attività nella vita quotidiana. La riabilitazione dell'udito può alleviare queste fragilità ed in caso di perdita uditiva da grave a profonda, la soluzione migliore è l'impianto cocleare; uno strumento che stimola direttamente il nervo acustico. Questi dispositivi devono essere controllati e installati correttamente. 

In particolare, l'impianto cocleare viene mappato (regolazione dell'intensità, della corrente elettrica per ogni elettrodo che stimola la coclea) e, soprattutto nel primo anno, sono necessari frequenti appuntamenti per monitorare protocollo di riabilitazione. 

A volte questo può essere un problema per i pazienti, dovendo sottoporsi a frequenti controlli ospedalieri. 

 

Riconoscendo la necessità di un nuovo modello di erogazione delle cure e per alleggerire l'onere assistenziale sia per i pazienti che per le strutture sanitarie, è stata ipotizzata e verrà sviluppata una soluzione innovativa basata sul controllo remoto dei dispositivi di rimediazione uditiva in teleassistenza

Questo metodo innovativo è stato progettato per aumentare l'efficienza clinica valutando le esigenze gestionali di ogni singolo paziente e identificando quelli che necessitato realmente di un appuntamento in presenza. 

Allo stesso tempo, i pazienti beneficiano di un'opzione di cura più conveniente che li mantiene in contatto con il loro medico e garantisce loro la possibilità di richiedere una visita ospedaliera solo se necessario. 

In particolare, i genitori possono essere rassicurati dal sapere che il dispositivo del loro bambino funziona bene senza dover recarsi necessariamente in ospedale. 

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La letteratura a sostegno di questo progetto giustifica tali potenziali benefici. 

Cullington et al. (2018) hanno messo a confronto un gruppo di controllo con appuntamenti in presenza ed un gruppo di assistiti in remoto per 6 mesi; il suo studio ha confermato che il programma di assistenza remota ha ottenuto punteggi più elevati nella Patient Activation Measure (PAM). Inoltre, la coorte su cui è stata utilizzata l'assistenza remota migliorava maggiormente nella collaborazione gestionale della perdita uditiva. 

Il gruppo di teleassistenza è migliorato anche nel test uditivo Digit Triplet Test, mentre il gruppo di controllo ha percepito un peggioramento del proprio udito nel questionario Speech, Spatial and Qualities of Hearing Scale

 

Sebbene 6 mesi possano essere insufficienti per comprendere appieno i benefici e i limiti di questo programma di assistenza remota personalizzata, questo studio dimostra che l'assistenza remota è fattibile e porta a una maggiore responsabilizzazione da parte dei pazienti nei confronti della propria disabilità. 

 

La nostra ricerca fornirà un'adeguata interazione tra le varie aziende produttrici di impianti cocleari ed il personale che si occupa della riabilitazione uditiva. L'obiettivo futuro è quello di dare a tutti i portatori di impianto cocleare l'opportunità di accedere a questa tecnologia, indipendentemente dalla marca dell'impianto. 

 

Crediamo che questo fornirà un miglioramento nella qualità di vita del paziente che dovrà recarsi in ospedale meno spesso, evitando a lui e a chi lo assiste viaggi inutili e lo stress correlato a questi spostamenti, raggiungendo così l'obiettivo di sottoporlo alle sole visite mediche necessarie. Pensiamo inoltre che, l'assistenza remota, porti il paziente ad un maggior senso di responsabilità nei confronti del suo dispositivo e della sua condizione clinica, questo potrebbe significare avere benefici maggiori da tutto il percorso di riabilitazione aumentando così l'efficacia del trattamento.