PoC Accademici

Scopri i progetti di Proof of Concept (PoC) a più ad alto impatto sociale ed economico per costituire nuove imprese. Scegli tra gli ambiti di tuo interesse e naviga i 61 PoC Accademici di NODES che coinvolgono team con più di 130 ricercatori per 5,7 milioni di euro di finanziamenti.
Elenco in corso di aggiornamento.

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Aree Spoke
4. Montagna digitale e sostenibile
Finanziamento
BLOCCHI
Il progetto mira a costruire e sperimentare una piattaforma basata su blockchain per supportare il settore turistico, in particolare per incentivare i flussi verso località e attività meno conosciute nei settori montani. La possibilità di tokenizzazione offerta dalla tecnologia blockchain permette di costruire un sistema di incentivi per incoraggiare i turisti a visitare luoghi meno conosciuti in montagna e a fare acquisti presso esercizi commerciali che offrono prodotti tipici e a chilometro zero. La base di partenza del progetto sarà la piattaforma blockchain CommonsHood sviluppata dal responsabile del progetto dentro l’Università di Torino. CommonsHood è una wallet app che permette a cittadini, istituzioni ed esercenti di creare nuovi tipi di token crittografici da template senza bisogno di conoscenze tecniche, con un approccio no-code. Permette quindi di creare token che rappresentano asset quali strumenti per customer fidelization (coupon di scontistica, cashback), strumenti di crowdfunding (crowdsales), NFTs, fino a monete complementari. CommonsHood è integrata con FirstLife, un social network civico georeferenziato, una mappa interattiva, anch’essa sviluppata dal responsabile del progetto, che può essere usata per scoprire e condividere le risorse e le opportunità turistiche offerte da una città o da una regione, interagendo con i visitatori, segnalando loro, ad esempio, eventi che li potrebbero interessare. La sfida affrontata è quella di incrementare i flussi turistici in aree montane, e in particolare nelle zone meno conosciute, offrendo ai turisti incentivi di tipo economico e a esercenti e altri stakeholder locali la possibilità di creare un ecosistema economico basato su blockchain. Il progetto porterà all’incremento del TRL della piattaforma applicata al nuovo campo del turismo e alla valutazione della costituzione di uno spin-off accademico il cui business model sarà basato sulla vendita di token e sulla collaborazione con gli attori del turismo. Stato di avanzamento Al momento il progetto è nella fase di raccolta e specifica dei requisiti funzionali e non funzionali, che porteranno alla specifica del sistema che definirà il design architetturale e tecnologico del sistema. È allo studio anche il modello di tokenizzazione che si intenderà utilizzare nelle sperimentazioni.
Montagna e lavoro smart
Finanziamento
SHAKE
Nel caso in cui l’attività̀ lavorativa sia svolta in contesti differenti dai locali aziendali, come avviene per lo smart working, la tutela della salute e della sicurezza del lavoratore è responsabilità̀ del datore di lavoro. Quest’ultimo è infatti responsabile del buon funzionamento degli strumenti tecnologici assegnati al lavoratore per lo svolgimento della prestazione in smart working; è inoltre tenuto a garantire un’adeguata formazione sulla corretta esecuzione delle attività lavorative in modalità agile. Ed infatti, il Protocollo per il settore privato (così come le Linee guida per quello pubblico) prevedono l’organizzazione di specifiche iniziative formative per il personale in smart working, in particolare sugli strumenti tecnici di lavoro da utilizzare, sulle caratteristiche di tale forma organizzativa e sui profili relativi alla salute e la sicurezza per lo svolgimento della prestazione lavorativa al di fuori dell’ambiente di lavoro (ad esempio in merito all’adeguatezza degli ambienti di lavoro, alla corretta ergonomia, all’utilizzo di appropriati arredi e strumentazioni). Obiettivo precipuo del progetto SHAKE è quello di supportare le imprese nell’assolvimento degli obblighi di informazione e formazione del dipendente che presti la propria attività lavorativa in modalità agile. Per raggiungere detto obiettivo, SHAKE intende sviluppare un corso di formazione online, modulabile che affronti il tema dello smart working nella sua dimensione multifattoriale comprensiva dei profili tecnico-giuridici ma anche delle componenti legate al benessere psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori. A questo fine, il progetto SHAKE punta su un team interdisciplinare, composto da giuristi, ingegneri, psicologi del lavoro e fisiologi. Ciascun ricercatore fornirà dunque un apporto qualificato, a seconda della propria expertise, per la definizione dei singoli moduli del corso e la stesura dei materiali di formazione. Il corso sarà erogato tramite una piattaforma digitale di e-learning appositamente predisposta per il progetto SHAKE. Stato di avanzamento Il Progetto è iniziato il 15 Novembre 2023 e si è proceduto con l’organizzazione del kick-off meeting con il team di progetto e la riorganizzazione e distribuzione dettagliata del budget rispetto ai dipartimenti coinvolti e alle risorse necessarie per le attività di progetto in data 15 Dicembre 2023. Si è proceduto a mettere in atto le procedure per il consolidamento delle risorse di personale per le attività di progetto a gennaio 2024 da parte di tutti i gruppi di lavoro afferenti ai diversi dipartimenti e il 9 Febbraio 2024 si è partecipato al meeting di presentazione del corso di formazione NODESL - Imprenditorialità in azione, dall’idea all’execution.
Montagna e lavoro smart
Finanziamento
TeleFragMont 4.0
L’idea di TeleFragMont 4.0 di sperimentare un sistema di telemedicina integrato che consenta di rafforzare l’assistenza in aree marginali e remote nasce dall’esigenza di superare le difficoltà delle aree montane, troppo spesso trattate come marginali. I territori montani stanno affrontando sfide importanti, come le tendenze demografiche dovute agli effetti combinati dell'invecchiamento e della migrazione e l'impoverimento socio-economico. La distanza tra le aree montane periferiche e le strutture ospedaliere ne aggrava la fragilità, determinando condizioni critiche per l’assistenza sanitaria alla popolazione fragile, anziani e persone affette da patologie croniche che necessitano di assistenza. Attraverso un sistema di monitoraggio a distanza dei parametri vitali, di teleconsulto per la corretta somministrazione delle terapie e di svolgimento di visite specialistiche TeleFragMont 4.0 mira a ridurre il disagio per i più anziani e per le persone più bisognose di cure e di assistenza, dando loro la possibilità di godere di adeguati servizi senza doversi spostare verso centri di più grande dimensione e dotati di strutture socio-sanitarie adeguate, contribuendo così a contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree montane e remote. Il sistema di telemedicina potrà inoltre essere di grande supporto nel favorire diagnosi precoci ed interventi rapidi, personalizzati, focalizzati sulle esigenze specifiche della persona, rendendo più facile rispondere ai bisogni complessi dei pazienti cronici complessi fragili. Il progetto si caratterizza per multidisciplinarietà, coinvolgendo due dipartimenti dell’Ateneo torinese ed integrando aspetti legati alla salute degli individui residenti in aree remote con aspetti informatici, organizzativi ed economici. Stato di avanzamento Al momento il progetto ha affrontato aspetti legati alla privacy per consentire il monitoraggio di soggetti che vorrebbero aderire alla sperimentazione nel rispetto delle normative. E’ stata avviata una ricerca di soluzioni di telemedicina disponibili sul mercato per valutarne l’adeguatezza in termini di parametri rilevabili e disponibilità dei dati.
Rigenerazione montana
Finanziamento
DTforVR
Alla conclusione del progetto, ci aspettiamo di avere una tecnologia avanzata e completamente funzionale che integri in modo sinergico realtà aumentata, piattaforma BIM/GIS e network IoT per la prevenzione dei disastri naturali. Rispetto alla tecnologia attuale, ci saranno diverse differenze significative. Innanzitutto, il nostro sistema sarà caratterizzato da una maggiore scalabilità e flessibilità grazie all'integrazione dei dati statici e dinamici provenienti dai dispositivi IoT, consentendo un monitoraggio in tempo reale e aggiornamenti continui delle condizioni ambientali. Inoltre, l'ambiente virtuale sarà notevolmente migliorato, offrendo una rappresentazione più accurata e interattiva dei rischi naturali e delle procedure di emergenza. Le interfacce utente saranno intuitive e coinvolgenti, facilitando la comprensione e l'interazione degli utenti con il sistema. Infine, ci aspettiamo che la nostra tecnologia abbia un impatto significativo sulla prevenzione e sulla gestione dei disastri naturali, migliorando la sicurezza e la resilienza delle comunità vulnerabili in tutto il mondo. 1. Implementazione dell'Integrazione del Network IoT: Durante il progetto, uno dei passaggi chiave sarà l'implementazione di un robusto network IoT che permetta la scalabilità della piattaforma BIM/GIS/IoT. Questo comporterà la progettazione e l'installazione di dispositivi IoT per il monitoraggio continuo dei dati statici e dinamici relativi ai rischi alluvionali e franosi. Inoltre, sarà necessario sviluppare un sistema di gestione dei dati che consenta l'aggiornamento regolare e l'accessibilità in tempo reale di queste informazioni. Questo passaggio è fondamentale per garantire la connessione efficace tra il mondo virtuale e quello reale, fornendo agli utenti la possibilità di interpretare e utilizzare i dati monitorati per la prevenzione e la gestione degli eventi catastrofici. 2. Sviluppo dell'Ambiente Virtuale Interattivo: Un altro passaggio chiave del progetto sarà lo sviluppo di un ambiente virtuale interattivo e innovativo. Questo processo richiederà la creazione di una rappresentazione digitale accurata dell'area interessata, integrando dati geospaziali e modelli BIM per fornire una panoramica dettagliata dei rischi naturali presenti. Sarà importante anche progettare e implementare interfacce utente intuitive e coinvolgenti che permettano agli utenti di esplorare l'ambiente virtuale, accedere alle informazioni sui rischi e imparare le procedure corrette di allarme ed emergenza. Questo ambiente virtuale svolgerà un ruolo fondamentale nell'educare e sensibilizzare la popolazione locale sui pericoli naturali e nell'inculcare comportamenti sicuri e reattivi in caso di emergenza. Questa tecnologia potrebbe trovare numerose applicazioni al di là del progetto iniziale una volta dimostrata la sua efficacia e versatilità. Ad esempio, potrebbe essere adottata in altre aree geografiche soggette a rischi naturali simili, adattando i modelli BIM e GIS alle specifiche locali. Inoltre, l'integrazione del network IoT potrebbe essere estesa ad altre situazioni di monitoraggio ambientale, come la gestione dei rischi sismici o delle condizioni atmosferiche estreme. L'ambiente virtuale interattivo potrebbe essere utilizzato anche per scopi educativi e formativi al di fuori del contesto della prevenzione dei disastri naturali. Ad esempio, potrebbe essere impiegato per la formazione degli operatori di emergenza, l'educazione ambientale nelle scuole o la sensibilizzazione del pubblico sui cambiamenti climatici e sulla sostenibilità ambientale. Inoltre, considerando la crescente popolarità della realtà aumentata e dei dispositivi indossabili, potrebbe emergere un mercato per applicazioni personalizzate che forniscono informazioni in tempo reale sulla sicurezza e sulle condizioni ambientali agli individui durante le loro attività quotidiane, come escursioni in montagna o passeggiate in zone potenzialmente pericolose. In sintesi, le potenziali applicazioni future di questa tecnologia sono ampie e variegate, e potrebbero contribuire significativamente alla sicurezza, all'istruzione e alla consapevolezza ambientale in diversi contesti.    
Rigenerazione montana
Finanziamento
NBS4MOV
Le Naturebased Solutions (NBS) contribuiscono al recupero di luoghi montani attraverso trattamento locale delle acque, controllo termico degli edifici e riduzione di piccoli smottamenti. Il PoC intende applicare la tecnologia NBS per il trattamento di acque reflue nell’ambito di un borgo montano andando ad agire fino alla scala di edificio su più fronti: gestione delle acque e aspetti energetici, stabilizzazione dei versanti, valore paesaggistico, l'attrattività economica degli edifici e la raccolta di dati per monitorare e gestire immobili e infrastrutture. A partire da ricerche precedenti, verranno sviluppate mappe tematiche interattive per classificare le aree in base alla disponibilità di risorse e alla conformazione del territorio. All’interno di un caso studio verrà formulato un progetto architettonico gestito mediante tecnologia Building Information Modeling (BIM) integrando l’installazione di un dimostratore di muro verde per la gestione delle acque in ambiente montano e di terrazzamenti per la gestione delle acque di pioggia. Verrà prevista l’installazione di sensoristica IoT che faciliti la gestione di comunità montane ed energetiche autonome. La costruzione e sviluppo di uno strumento versatile da impiegarsi nelle riqualificazioni orientate all’edilizia sostenibile, porterà alla realizzazione di una piattaforma on line con una sezione dedicata a tavole grafiche, mappe interattive e schede informative ed eventi multi-target per stimolare investimenti e coprogettazione, due assi portanti di un circolo virtuoso nella tutela dell’ambiente, nel contrasto al cambiamento climatico, nell’adattamento agli eventi estremi e nella transizione ecologica e digitale. Cuore della tecnologia proposta saranno inoltre il design e la messa in opera di dimostratori realizzati per sviluppare moduli di sistemi vegetati con fini di controllo termico e qualità dell’aria da integrarsi in un progetto architettonico ad alto valore e basso impatto ambientale. Il progetto proposto passerà attraverso fasi di progettazione, realizzazione, controllo, installazione e monitoraggio per quanto concerne i dimostratori. Lo sviluppo del flow-chart decisionale per la proposta di valore passerà attraverso la realizzazione della piattaforma online, che racchiuderà in sé i frutti delle analisi territoriali e delle proposte architettoniche. Al termine del progetto saranno disponibili tutti gli elementi per poter proporre una metodologia da utilizzarsi nella riqualificazione di borghi montani sia in fase decisionale sia a livello di archetipi architettonici, integrando le Nature-based Solutions nella proposta di valore. La tecnologia sviluppata offrirà soluzioni costruttive e impiantistiche all'avanguardia per aumentare la resilienza dei contesti abitativi montani a vantaggio di imprenditoria, cittadinanza e amministrazioni.  
Rigenerazione montana
Finanziamento
MASPLIT
A seguito della pandemia, molte piccole e medie imprese (PMI) hanno sviluppato forme di lavoro a distanza e di lavoro agile (che chiamiamo lavoro flessibile remoto). Dopo la fase pandemica, molte PMI hanno optato per forme di lavoro ibrido, dove il lavoratore ha la possibilità di lavorare in remoto solitamente fino a 2 o 3 giorni alla settimana. Questo cambiamento ha richiesto nuove forme organizzative e l’assegnazione settimanale di obiettivi. A causa della complessità e dei costi, tuttavia, solo poche PMI si sono dotate di strumenti gestionali adatti misurare e valutare gli effetti di questo cambiamento organizzativo. Questa criticità riguarda in modo particolare le imprese localizzate in territori montani. Il progetto consiste nel raffinare la metodologia dell’Activity-Based Costing (ABC), e nella realizzazione di un prototipo di un applicativo a basso costo accessibile da cloud che permetta alle PMI di valutare le performance lavorative attraverso la scomposizione in processi delle attività svolte dal lavoratore anche tenendo conto di modalità lavorative ibride. Il progetto è articolato in 4 fasi. • Nella prima fase, si adatta la metodologia dell’ABC per tenere conto anche del lavoro flessibile in remoto. • Nella seconda si sviluppa una nuova metodologia che chiameremo Activity Multidimensional Performance (AMP) volta a valutare in modo completo la performance delle attività: questa include parametri di efficienza, qualità dell'output, soddisfazione del destinatario e tempi di svolgimento. • La terza fase sviluppa una nuova metodologia chiamata Process Performance Management (PPM), che combina i risultati delle due metodologie precedenti (ABC e AMP) al fine di misurare e progettare o riprogettare l’attribuzione delle diverse attività tra lavoro flessibile in remoto e lavoro in presenza. • Nell’ultima fase, viene realizzato un applicativo che consente la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la riorganizzazione della attività sulla base di queste nuove metodologie.  
Montagna e lavoro smart