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Una nuova molecola per contrastare la sarcopenia nell'anziano

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Preparato istologico di tessuto muscolare con giunzioni (in rosso) innervate in evidenza.

Cos'è la sarcopenia e quali sono i trattamenti a disposizione? 

Si tratta di una condizione caratterizzata dalla perdita di massa e forza muscolare, dovuta all'invecchiamento: sopra i 65 anni, la sarcopenia arriva a colpire anche più del 40% degli individui. Negli anziani rappresenta uno dei fattori di rischio più importanti in termini di cadute, disabilità e mortalità. Si può cercare di prevenire la sarcopenia o ritardarne l'insorgenza praticando attività fisica e seguendo una dieta corretta. 

Ad oggi non sono disponibili efficaci trattamenti farmacologici: l'unico a disposizione consiste nell'aumentare la massa muscolare attraverso l'inibizione della miostatina. Si tratta di una proteina che normalmente limita la crescita di fibre muscolari: inibendola quindi, il muscolo può acquistare volume. Tuttavia il significativo aumento di massa muscolare che viene indotto nei pazienti non risulta sufficiente a garantire prestazioni muscolari prolungate, oltre uno sforzo momentaneo. 

 

ActR-Fc-nL G3: una nuova efficace opzione terapeutica per la sarcopenia.

Da anni, presso il Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO) si studiano nuove strategie terapeutiche per contrastare la sarcopenia a livello precnlinico, in collaborazione con la company svizzera Pharmafox Therapeutics. Recentemente, la Prof.ssa Boido e la Dott.ssa Schellino (afferenti al NICO e al Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino; https://www.nico.ottolenghi.unito.it/Ricerca/Gruppi-di-ricerca/Sviluppo-e-patologia-del-cervello) hanno pubblicato un interessante studio sulla rivista Aging and Disease. Utilizzando un modello di topo anziano, le ricercatrici hanno testato una molecola, chiamata ActR-Fc-nLG3, che oltre ad agire sulla miostatina mira anche a migliorare l'innervazione del muscolo. 

Infatti, i muscoli per contrarsi devono essere correttamente innervati dai motoneuroni (particolari neuroni responsabili di inviare e trasportare i segnali di movimento). ActR-Fc-nLG3 favorisce l'innervazione dei muscoli resi ipertrofici dall'inibizione della miostatina, assicurando una prolungata resistenza durante uno sforzo fisico. Rispetto al trattamento convenzionale, la somministrazione di ActR-Fc-nLG3 è infatti capace di migliorare la stabilità delle giunzioni neuromuscolari (i punti di contatto tra motoneuroni e fibre muscolari) e la loro innervazione, prevenendo l'atrofia muscolare: ciò ha permesso di osservare un miglioramento delle performance motorie, ed in particolare un incremento della forza e della resistenza a sforzi fisici prolungati nei topi trattati con ActR-Fc-nLG3. 

L'applicazione di tale approccio potrebbe essere estesa anche ad altre malattie similmente caratterizzate da atrofia muscolare e deficit di innervazione, come le malattie neuromuscolari (tra cui ricordiamo la Sclerosi Laterale Amiotrofica e l'Atrofia Muscolare Spinale), allargando in questa maniera la possibilità di un suo utilizzo ad un ampio ventaglio di patologie. 

 

 

 

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