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Relaxometric Investigation of Fe(III) Complexes and Their Supramolecular Adducts

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La ricerca scientifica si sta progressivamente orientando verso lo studio di nuovi agenti di contrasto a base di Fe(III) in sostituzione a quelli già in uso a base di chelati di Gd (III) poiché più sicure biologicamente e a minimo impatto ambientale

Gli agenti di contrasto (CA) sono utilizzati in oltre il 40% delle decine di milioni di esami clinici MRI eseguiti ogni anno. Tutti i CA approvati per uso clinico sono complessi basati sullo ione metallico Gd(III)

Circa 50 tonnellate di questo elemento, che appartiene alle terre rare, vengono somministrate ai pazienti ogni anno. 

Tuttavia, la produzione di terre rare è solo dell'1% in EU ma del 90% in Cina. In aggiunta, questi elementi sono difficili da estrarre con processi ecosostenibili e da recuperare dopo l'utilizzo. 

Per correggere questi squilibri e rafforzare le sue catene del valore, l'UE punta a trovare alternative valide basate su metalli a basso impatto ambientale e largamente disponibili. 

Il nostro progetto studia la possibilità di sostituire il Gd(III) con ioni endogeni come Fe(III) o Mn(II).

Risultati recenti indicano che i chelati di Fe(III) possiedono proprietà adatte a questo fine, ma le sfide da superare sono molteplici. 

Il dott. Nucera, assegnista del gruppo di ricerca del Prof. Botta (DISIT-UPO) nell'ambito del flagship project INNDIANA, è stato selezionato per una presentazione orale ad un importante congresso scientifico e discuterà la caratterizzazione chimica e magnetica di due composti modello, complessi di Fe(III) con derivati dell'acido etilendiamminotetraacetico (EDTA) contenenti 1 o 2 bracci benzilossimetilenici (BOM): EDTA-BOM1 e EDTA-BOM2.  

 

Questo studio rappresenta una base iniziale per la futura progettazione di sistemi in grado di combinare elevate efficacia, stabilità, inerzia cinetica e capacità di interazioni non covalenti con proteine.