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Il ruolo dei probiotici per migliorare i meccanismi correlati alla protezione delle cellule neuronali da condizioni ossidative.

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Nonostante l'identificazione di diverse strategie innovative per evitare il declino cognitivo, non esiste ad oggi un unico approccio efficace che si occupi di ridurre al minimo il deterioramento della funzione cognitiva. Studi recenti suggeriscono che la regolazione della forte connessione tra intestino e cervello, con i probiotici, sia una potenziale strategia terapeutica per sostenere la salute del cervello. 

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Per questo motivo, il Research Module 2 del flagship project TINCARE ha voluto caratterizzare l'efficacia di una combinazione di probiotici basata su B. bifidum, B.longum e L. Paracasei forniti da Probionova SA (Lugano) per migliorare l'equilibrio intestinale e di conseguenza influenzare positivamente il cervello. Come è noto, l'intestino è considerato come il ''secondo cervello'' in quanto dotato di un sistema nervoso direttamente connesso con il cervello che risponde in maniera positiva al benessere intestinale (sistema nervoso enterico). Questa interazione diretta tra intestino e cervello è molto studiata e viene definita ''asse intestino-cervello'' ed è strettamente influenzata dal microbiota enterico che vive appunto nell'intestino. L'ipotesi quindi di migliorare il benessere intestinale per promuovere il benessere cerebrale è la base per la quale il gruppo di ricerca ha esaminato la capacità di una nuova combinazione di probiotici di modulare le funzioni della barriera intestinale allestendo uno studio su modello 3D che fosse rappresentativo delle caratteristiche fisiologiche umane. La formulazione probiotica in esame non ha evidenziato alcun effetto nocivo per l'ambiente intestinale, dimostrando che tali probiotici possano essere sfruttati per costituire una nuova formulazione ad uso orale somministrabile nell'uomo in quanto sicuri e ben tollerati. 

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Un ulteriore aspetto interessante rilevato nello studio è la presenza di acidi grassi a catena corta (SCFA) che vengono prodotti dalla nuova formulazione e liberati nell'ambiente plasmatico. Essi rappresentano il fondamentale anello di congiunzione tra l'intestino e il cervello i quali dimostrano un ruolo importante nel circuito comunicativo tra i due distretti. Infatti, gli SCFA risultano ridotti a livello plasmatico in pazienti con diversi disturbi neuropsichiatrici, con malattia di Parkinson o autismo. I risultati del gruppo di ricerca hanno dimostrato che l'acido butirrico (membro della famiglia degli acidi grassi a catena corta) agisce come messaggero per attivare e sostenere vari meccanismi volti al miglioramento della disfunzione cognitiva, promovendo effetti antinfiammatori e antiossidanti. Pertanto, questo studio suggerisce che per il mantenimento di un microbiota intestinale sano mediato dall'integrazione di probiotici, come B.Bifidum nova BBF7, B. Longum nova BLG2 e L. Paracasei TJB8, contribuisca al mantenimento delle funzioni cognitive.