Notizie
 - 

Anziani e videogiochi: un incontro possibile?

Spoke5_anziani e videogiochi
In questo panorama, la Telemedicina, che consente di seguire e curare i pazienti da casa, rappresenta un'opportunità interessante. 

Con l'aumentare dell'aspettativa di vita, cresce anche l'età media della popolazione mondiale. Negli ultimi anni il mondo della ricerca sta cercando soluzioni innovative per progettare percorsi di cura efficaci e sostenibili, diretti a pazienti anziani che soffrono di patologie neurologiche.

 

La riabilitazione neurocognitiva, fondamentale per contrastare il decorso delle patologie neurodegenerative, è efficace specialmente se ripetuta sistematicamente nel tempo e per molti mesi. Ma per i pazienti anziani lo spostamento casa-ospedale può rappresentare un ostacolo. 

In questo caso la Telemedicina risulta molto indicata, ma purtroppo gli esperti riportano un alto tasso di drop-out (rinuncia al protocollo di cura) tra i pazienti che seguono tali protocolli a distanza. Spesso il drop-out è legato a fattori motivazionali o affettivi: gli esercizi neuropsicologici possono risultare difficili e frustranti e per un paziente può essere difficile procedere nel percorso riabilitativo senza la presenta costante di un terapeuta. 

 

Ma cosa accadrebbe se a un percorso terapeutico standard si sostituisse un gioco?

 

Come proposto anche da altre ricerche in corso, per incentivare la motivazione e il coinvolgimento, si potrebbero utilizzare dei seriuos games

Si tratterebbe di videogiochi ad hoc, creati per la riabilitazione di funzioni cognitive specifiche, giocabili da casa e con un'interfaccia semplificata, pensata per un utente anziano. 

Studi preliminari dimostrano un alto coinvolgimento e ridotti drop-out tra i pazienti coinvolti in questa innovativa strategia terapeutica, aprendo la prospettiva alla creazione di vere e proprie terapie a base di giochi.