bioRESTART 4.0
Scheda del progetto
Università degli Studi di Pavia
Dott. Sri Amarnadh Gupta Tondepu
Dott. Maurizia Dossena
Dott. Enrico Doria
Il settore agro-alimentare è noto per generare enormi quantità di scarti, che rappresentano non solo una perdita economica significativa per le aziende, ma anche un impatto ambientale considerevole. Questi scarti derivano da processi di produzione di alimenti e possono includere parti vegetali non utilizzate come bucce, foglie e altre parti non consumabili direttamente.
Tuttavia, bioRESTART ha introdotto un approccio innovativo per trasformare questi scarti in una risorsa preziosa. Attraverso l'utilizzo di enzimi idrolitici prodotti da ceppi batterici ingegnerizzati, il processo di estrazione dei composti bioattivi avviene in modo efficiente e sostenibile. Ciò elimina la necessità di solventi chimici tossici, riducendo l'impatto ambientale dell'intero ciclo di produzione.
bioRESTART 4.0 rappresenta un ulteriore passo avanti, con l'integrazione di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale e il machine learning. Questi strumenti consentono di monitorare e ottimizzare continuamente il processo estrattivo, migliorando le rese dei composti bioattivi e riducendo i tempi necessari per portare i prodotti sul mercato.
Contatti:
Referente
Cinzia Calvio
Email
cinzia.calvio@unipv.it
Tel
+39 0382 985559
bioRESTART 4.0 mira ad aumentare la sostenibilità della produzione di composti bioattivi utilizzando scarti vegetali come materia prima seconda. Utilizza tecnologie a bassissimo impatto ambientale e risparmia preziose risorse naturali evitando l’utilizzo di colture dedicate.
Attraverso l'applicazione di avanzati sistemi di analisi basati su algoritmi di intelligenza artificiale, bioRESTART mira a ottimizzare ogni fase del processo. Questo include l'identificazione dei composti più promettenti presenti negli scarti vegetali, l'ottimizzazione dei parametri per migliorare l'efficienza del loro recupero e, di conseguenza, aumentare la produttività del metodo di estrazione di bioRESTART.
I risultati ottenuti dimostrano che bioRESTART sfrutta ceppi ingegnerizzati di B. subtilis, i quali secernono in modo iperattivo enzimi degradativi specifici per la materia vegetale direttamente nel terreno di coltura. Questo pretrattamento enzimatico della biomassa è integrato con un processo di estrazione solido-liquido. Gli esperimenti hanno confermato che il pretrattamento enzimatico può aumentare la quantità di molecole estraibili fino al 190%.
Grazie all’applicazione di questa tecnologia, lo sviluppo commerciale da biomassa di scarto ad ingrediente per applicazioni industriali sarà rapido ed efficiente permettendo a bioRESTART di aumentare la propria competitività grazie alla pronta risposta alle esigenze di mercato e alla fornitura di prodotti di elevata qualità.